Il MaxMuseo nasce dalla volontà di dedicare all’artista grafico Max Huber un museo d’arte figurativa e arte applicata. Su richiesta degli architetti, la città di Chiasso ha messo a disposizione per il nuovo museo l’area di un garage da anni abbandonato. Questa area industriale dismessa, terra di nessuno nel tessuto urbano tra teatro e distretto scolastico, è stato oggetto di una ripianificazione generale da cui è emersa la visione di un nuovo luogo.
Il museo ha assunto il ruolo di catalizzatore per un nuovo polo culturale dal rilievo internazionale.
Il MaxMuseo è una costruzione semplice caratterizzata da una sostanziale corrispondenza tra struttura e spazio. Tutti gli impianti sono integrati nella struttura. Complementare alla struttura, vari strati traslucidi avvolgono il museo. Lo zoccolo forma all’esterno del volume dell’edificio una piattaforma che collega il museo con gli spazi esterni pubblici.
Il garage esistente è stato trasformato con un intervento minimo nello Spazio Officina, una nuova sala polivalente di 800 m2.
La sinergia tra museo, sala polivalente, teatro e spazi esterni, così come la sinergia tra investitori pubblici e privati, determina la natura di questo nuovo luogo. Una fondamentale sinergia architettonica, urbanistica, funzionale ed economica.